Nome Pg: Reyan
Razza: Elfo
Background:
Il Lieto Evento
Era un’alba grigia, dove la bruma ovattava ogni cosa nelle Terre dell’Ovest. Tempi duri, ormai, laddove il popolo Elfico aveva ormai deciso di isolarsi, tra le sue terre, e non guardare oltre, assolutamente. Alba grigia, quando, dopo un travaglio durato tutta la notte, una piccola bambina elfa viene al mondo, accolta dalla gioia di padre Seray e madre Enan. Una nascita, che potesse portare speranza, circa venti anni fa, laddove gl’eventi ormai se l’erano portata via. Infanzia gioiosa, se non per qualche problema di tipo famigliare: discussioni all’interno del Regno hanno portato la famiglia di Reyan ad allontanarsi da Arborlon, per non tornare mai più. Screzi, dicevano le voci, all’interno del gruppo di amici frequentato dal Padre, e l’intera famiglia lasciò la Capitale per poter quindi muovere verso Est, facendo una prima tappa nella Valle di Rhenn.
Il Racconto
Passano gl’anni, circa una quindicina, da quando la piccola Elfa è venuta al mondo. E già dieci, da quando la famiglia ha lasciato Arborlon contro volontà. Ed i genitori decisero di raccontarle realmente com’erano andati i fatti. Nulla di più semplice: entrambi, possessori di magia antica e tipica della razza elfica, in uno dei tanti incontri con gli amici l’hanno, erroneamente, manifestata. Il gruppo, spaventatosi e memore degli avvenimenti narrati e ormai leggendari, li ha allontanati, raccontando in giro che questi, in verità, erano portatori di qualcosa di malevole, maligno, capace di rovinare le Terre dell’Ovest, se ancora fossero stati in città. E a malincuore, sofferenti per una colpa non loro, hanno abbandonato Arborlon. Rivelazione, racconto, missione.
Padre: “Si, Reyan… anche tu, come noi, hai poteri, dentro di te”.
Reyan: “Ma io non voglio averli, non voglio che gli altri mi scartino”.
Madre: “Non succederà, Tesoro”
Padre: “Si, non succederà.. perché noi ti aiuteremo”
Reyan: “Mi aiuterete? E come?”
Padre: “La magia è molto potente.. vedrai, diventerai talmente brava che nessuno oserà discutere, e anziché temerti.. ammetteranno d’aver bisogno di te”
Il Progetto
Ecco cos’avevano in mente i due Elfi: creare un potente Manipolatore dell’Ars, e fare in modo che Lei potesse riscattare l’offesa subita nella Capitale degli Elfi. Iniziarono gl’apprendimenti, i rudimenti dell’uso dell’Ars Magica, e poi tutti quegl’addestramenti per potenziare la mente, sfruttare l’Ars e poterla piegare al proprio volere, guidarla, sfruttarla, facendo in modo che Lei crescesse con quella peculiarità. Inconsapevoli, però, di aver sì un enorme progetto ma di offrire a Lei un particolare futuro, giacché quell’uso d’Ars, molte volte, altro non era che inutile. Smodato. Esagerato. Eccessivo. Utile sì a migliorare le tecniche, a padroneggiare quel potere, ma capace di smuovere in Lei il desiderio spasmodico e indiscusso di questa, creando nella sua mente un obiettivo diverso da quello inculcatole da adolescente: primeggiare!
La Corruzione
Il tempo passava, seppur siano stati pochi gl’anni molti erano gl’eventi alle sue spalle. L’uso smodato di quell’Ars, l’irresistibile desiderio d’usarne ancora, di averne ancora nonostante i danni che questa le procurava, non scemava, affatto. Gli addestramenti erano pesanti, spesso doveva riposare due o tre giorni dopo gli allenamenti per riprendere le forze spese per usare quella Magia tanto potente quanto interessante. La mente, ormai, puntava a pochi concetti malsani ma piacevoli contemporaneamente. Doveva essere qualcosa di più. Doveva essere migliore. E gli altri dovevano temerla, sempre ed in ogni circostanza. Ed è per questo, unito a quell’uso spropositato e pericoloso, che l’animo della fanciulla non solo cambia inclinazione, ma cambia anche modalità di vedute, in certe situazioni. Ogni volta che usava l’Ars sentiva il bisogno di non smettere.. era ormai diventata come una droga, ed i giorni trascorsi a recuperare le forze diventavano quasi una condanna, da scontare, non riuscendo a capacitarsene. Sebbene i suoi genitori stavano attenti affinché non sprecasse troppa energia, non riusciva, Lei, a convincersi che si stesse auto lesionando. Lei provava solo un immenso piacere, indescrivibile, coinvolgente. Senza sapere, però, che dentro di sé le cose stavano cambiando.
Ringrazio anticipatamente gli esaminatori per il tempo dedicatomi.
[Modificato da Adyna 31/08/2010 14:14]