Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Descrizione della Razza

Ultimo Aggiornamento: 12/04/2010 14:18
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 106
Città: MILANO
Età: 39
Sesso: Femminile
29/01/2010 08:26

Descizione e Storia
Storia
La Magia apparve per la prima volta agli albori del tempo, quando il Verbo diede vita alle creature di fiaba. A queste prime creature furono assegnati dei giardini da curare, giardini che si estendevano sull’intero territorio, assieme all’incarico di proteggere e preservare la terra e tutto ciò che viveva su di essa, strisciava al suo interno o volava al di sopra. Il mondo era un Eden sacro, e la magia era in tutta la terra nonché in tutte le creature del mondo di fiaba che la sorvegliavano e la nutrivano. Avevano dominio sulla terra: la loro magia era seconda soltanto alla potenza del Verbo. Queste prime creature non avevano nome, poiché in quell’epoca non vi era bisogno di nomi. Ma il mondo cambiò.
Nacquero altre creature di fiaba, anche queste erano creature dotate di magia, ma erano diverse dalle prime, la loro potenza non era altrettanto grande, i loro legami con la terra non altrettanto forti. Alcune di tali creature erano gli antenati degli Elfi, altre i progenitori dei Cambiatori di forma, altre ancora erano figlie delle prime creature come Morag e Mallenroh. Anche a loro venne data in affidamento la terra, affinché preservassero e proteggessero tutti gli esseri viventi, ma il loro compito era volontario. Purtroppo alcune di tali creature divennero egoiste; abbandonarono l’incarico assegnato loro dal Verbo e cominciarono a sfruttare la terra e la vita per proprio tornaconto. Altre scoprirono le tenebre che si contrapponevano alla luce del Verbo, e si immedesimarono in esse. Le creature di fiaba, onorando ancora l’incarico ricevuto dal Verbo, combatterono contro quelli che ora sono chiamati DEMONI. Battaglie continue fra demoni e creature di fiaba straziarono il mondo, sconvolgendone l’equilibrio. La lotta proseguì, irrisolta, infrangendo l’equilibrio del mondo fino a che le parti si polarizzarono dando vita ad un esercito della luce ed un esercito delle tenebre. La loro battaglia divenne una guerra disperata fra il bene e il male. In questa epoca nacque l’Ildatch, creato dai Demoni, che si sforzavano di imbrigliare tutta la magia per la loro causa. Gli esseri del bene uscirono vittoriosi, e il loro uso della magia fu rafforzato da una cosa che i Demoni non potevano capire, tanto meno ricreare. I Demoni furono rinchiusi dietro al Divieto, ma il conflitto aveva portato nel mondo le tenebre e dimostrato che le creature di fiaba avevano la possibilità di scegliere. Le tenebre facevano parte della magia tanto quanto la luce. Le creature di fiaba continuarono a proteggere e preservare la terra, ma il mondo invecchiò e le creature cominciarono a svanire con l’ascesa dell’Uomo. L’evoluzione del mondo portò via quasi tutto quanto era esistito in principio, comprese le prime creature di fiaba. Una dopo l’altra si estinsero, perdute col passare degli anni e con i mutamenti del mondo. Poche riuscirono a sopravvivere all’età dell’Uomo, nascoste nei loro giardini, perse nel mito e nella leggenda. Segretamente facevano uso della magia e si attenevano all’incarico assegnato dal Verbo. Le Grandi Guerre ne distrussero molte. Le Guerre delle Razze ne distrussero altre. Furono colpite anche le creature di fiaba più giovani, ma queste erano più numerose ed ebbero un tasso di sopravvivenza più elevato. Infine, delle prime creature di fiaba ne rimasero soltanto due. L’essere che l’Uomo ha battezzato Re del Fiume Argento e l’essere che si è dato il nome di Uhl Belk, il Re della pietra.

Il Re del Fiume Argento.
Tutte le creature di Fiaba traevano la loro magia dagli elementi della terra, e ciascuna era legata al proprio elemento. Il Re del Fiume Argento traeva la sua forza da laghi e fiumi. Era in sintonia con tutte le acque che alimentavano la terra, e aveva la sua base nelle acque fluide del mutamento. Sopravvisse alle Grandi Guerre più o meno come sopravvisse all’era dell’Uomo, grazie alla sua capacità di accettare il cambiamento, anche catastrofico. Rimase in osservazione, al sicuro entro il suo giardino, colmo di tristezza per la perdita di ciò che era esistito e di speranza per ciò che poteva esistere.
Alla nascita della nuova era, il Re riemerse. Nella Terra vi era di nuovo la Magia, le prime creature di fiaba accolsero la magia del Re stesso, la magia della vita. Il mito della sua esistenza venne considerato realtà quando lui si fece conoscere come protettore di quei viaggiatori meritevoli che si trovavano in condizioni di bisogno nella sua terra. Non aveva nome, ma il popolo gliene assegnò uno. Lo chiamò Re del Fiume Argento, poiché il suo giardino era situato presso il fiume Argento e le acque del lago Arcobaleno. Il Re costruì il suo giardino presso il fiume per nutrirlo, per dargli vita e riportare la vita. Come tutte le prime creature di fiaba, il Re del fiume Argento possedeva una magia quasi invincibile nel suo limitato dominio presso il fiume. Al di là dei suoi confini la magia svaniva. Il Re faceva uso della forza magica entro la regione del fiume Argento, apparendo prevalentemente nei panni di un vecchio o di un ragazzo, portando sempre davanti a se la luce del Verbo. Divenne una leggenda. Nessuno ne conosceva la vera forma, poiché non è comprensibile ai mortali, ma è fatta di vento e acqua e argento vivo. Nessuno può trovare il suo giardino o entrarvi senza che il Re glielo permetta o lo accompagni, poiché il giardino è al di là dei sensi umani. In questa epoca. Il Re è stato generoso con la sua attenzione. Molti Ohmsford l’hanno visto e gli hanno parlato, alcuni sono stati tanto privilegiati da poter visitare il suo giardino. A ognuno di loro sono stati offerti riposo e aiuto per il viaggio. Jair Ohmsford addirittura ricambiò il favore al Re del fiume Argento e in questo modo contribuì a salvare le terre. Gli fu affidato l’incarico di purificare il fiume Argento dal veleno della magia nera. Il giovane Ohmsford fu il primo mortale conosciuto a ricevere talismani magici dal Re di fiaba. Gli furono consegnati una polvere d’argento per purificare il fiume ed un cristallo magico che gli consentì di individuare sua sorella e portarle aiuto. Bek Ohmsford fu l’unico altro essere umano conosciuto ad avere ricevuto un simile dono: la pietra fenice. Malgrado le limitazioni imposte dal declinare delle epoche, il Re del fiume Argento ha dimostrato di essere ancora devoto alla terra. Sebbene sia l’ultimo della stirpe a servire il Verbo, ha continuato a tenere fede all’incarico.

Il Re della Pietra
Mentre il Re del fiume Argento attinse la sua magia dalle acque, Uhl Belk, suo fratello, attinse la sua magia dalla pietra della terra. La sua forza proveniva dalla costanza e dall’immutabilità. Il re del fiume Argento fu chiamato così da coloro che aiutava, Uhl Belk si diede da solo questo nome, poiché riteneva che un nome avrebbe ancorato il suo essere e gli avrebbe fornito stabilità. Il Re della pietra fu turbato dai mutamenti che tormentarono la terra. Sopravvisse nascondendosi dal caos che regnava durante le Grandi Guerre, ma fu scosso dai cambiamenti apportati dalla nascita della nuova era. Tutto ciò che lui aveva considerato permanente si era trasformato. Uhl Belk si nascose all’epoca del passato, scegliendo come dimora le rovine di una città che era sopravvissuta alle Grandi Guerre. Le strutture della città erano indubbiamente di conforto per lui in un’epoca in cui tutto il resto era nuovo. Non riusciva ad accettare il mutamento che era diventato l’unica costante del mondo. Creare stabilità e porre fine a ogni cambiamento divennero la sua ossessione. Rinchiudendosi nelle sue modalità di sostentamento, si concentrò tanto sulla propria necessità di sopravvivenza da dimenticare l’incarico assegnatogli dal Verbo. Perse ogni connessione con la terra vivente e si nascose maggiormente in profondità nella pietra eterna del passato. La vita stessa e i mutamenti che sostituivano una parte naturale e necessaria di tale vita divennero suoi nemici. Tramava per ricreare il mondo come luogo privo di mutamento, privo di ogni forma di vita tranne la sua. Le guerre e le trasformazioni da esse apportate avevano ridotto il suo regno fino a lasciargli solo un minuscolo pezzetto di terra sulla penisola di Eldwist. Lui trasformò l’intera penisola in fredda pietra e fece delle città di Eldwist un monumento pietrificato dell’epoca che fù. Non gli bastava. Riusciva ancora a percepire i mutamenti in tutta la terra vivente, e questi intensificavano la sua paura. Cominciò ad accumulare magia per rendersi sufficientemente forte da estendere il proprio dominio al mondo degli uomini, ma non poteva farcela da solo. Lui, come tutte le prime creature di fiaba, era legato alla sua dimora. Il suo tentativo di rendersi più stabile l’aveva anche legato in via permanente alla città trasformata. Per continuare l’espansione del suo dominio creò un figlio che agisse al posto suo. Maw Grint

Maw Grint
Un elementale fatto di rocce e di terra, anziché di carne, fu dato il potere di trasformare la terra in pietra, di nutrirsi della terra e di tutto ciò che vi cresce. Al pari di molti elementali originariamente ebbe forma umana. Il Maw Grint si mise a trasformare il mondo per conto di suo padre. Vi riuscì, espandendo lentamente la pietra fino a consumare l’Istmo e il margine delle terre a esso collegate, ma la paura rese impaziente il Re della Pietra. Per accellerare il processo, infuse nel figlio una quantità sempre maggiore di magia. La magia trasformo Maw Grint. Nell’arco di appena pochi anni mutò da uomo a creatura massiccia sotterranea a metà fra una lumaca ed un verme, ma molte migliaia di volte più grande di questi. Non sorprende che il Maw Grint fosse impazzito per l’eccessiva potenza assorbita troppo rapidamente. Uhl Belk perse il controllo del figlio. La creatura si rivoltò contro suo padre, ansioso di usurpare la potenza di cui ora era famelico, e gli diede la caccia quando non era impegnato ad alimentarsi. Uhl Belk faceva affidamento sulla potenza della Pietra Nera degli Elfi, sottratta alla Cripta dei Re, per tenere sotto controllo la sua creatura. Avrebbe potuto uccidere il figlio, ma preferì tenerlo sotto controllo e lasciarlo continuare ad alimentarsi. Il Re del fiume Argento percepì i mutamenti nella terra e venne a sapere di suo fratello. Apprese che questi non solo aveva rinnegato il suo giuramento di proteggere e preservare la terra, ma stava attivamente distruggendo la vita su di essa. La sua era l’unica magia sufficientemente forte da fermare il Re della Pietra, ma lui non poteva lasciare il proprio territorio.

Viridiana
Il Re del fiume Argento creò una figlia a partire dai materiali del suo giardino: un albero per le ossa, il terreno per la forma, minerali metalliferi per i muscoli, petali di fiore per la pelle, la criniera di un unicorno per i capelli, una colomba viva per il cuore. Il re le donò parte della propria magia e insufflò in lei la vita. Chiamata Viridiana, fu inviata nel mondo a riunire i suoi campioni e ingaggiare una battaglia con il Re della Pietra. Aiutata da Walker Boh (che allora non era Druido), da Morgan Leah, dal battitore Horner Dees e dall’assassino Pe Ell, si recò ad Eldwist per affrontare il Re della Pietra. Gli alleati riuscirono a recuperare la Pietra Nera sottraendola al Re della Pietra, una volta che questi fu privato della pietra che lo proteggeva, Viridiana si fece uccidere dall’assassino, sacrificando se stessa per consentire alla propria magia di guarire la terra e porre fine al regno del Re della pietra. Poiché Viridiana era un’elementale, non poteva uccidersi, né essere uccisa con metodi convenzionali. L’assassino era stato inserito nel gruppo perché lui soltanto possedeva un’arma che poteva uccidere una creatura di fiaba: lo Stiehl. La magia liberata alla sua morte scompose il Maw Grint negli elementi da cui era nato, e riportò alla vita sulla terra. La città di pietra di Eldwist fu assorbita nella terra rinnovata, lasciando la cupola centrale come unico residuo della città perduta. Molti ritengono che il Re della Pietra viva ancora, imprigionato nella cupola dalla magia eterna di Viridiana. Nell’antico mondo di fiaba vi erano più creature di fiaba e razze di quanti vi siano oggi esseri umani. Sebbene per la maggior parte non avessero la potenza delle prime creature di fiaba, erano tutte creature dotate di magia. Solo un piccolo numero di questi esseri riuscì a sopravvivere alle varie epoche, di solito nascondendosi in regioni selvagge e in luoghi di potenza. Dopo le Grandi Guerre, la magia della terra si accumulò in questi luoghi di potenza. Parte della magia risultò in qualche modo trasformata e rafforzata al termine delle guerre. Alcune creature di fiaba sopravvissute riemersero nel mondo uscendo dai loro nascondigli, mentre altre rimasero nei loro rifugi selvaggi. Molte di loro, come gli Elfi, continuarono a proteggere e preservare la vita, ma la maggior parte si limita a sopravvivere. Gli Elfi si svilupparono e si trasformarono fino a non essere più riconoscibili come creature di fiaba. Anche altre creature mutarono, ma conservarono la loro natura e la loro affinità con la magia della terra. Molte sopravvivono ancora in luoghi di magia selvaggia, come il Wolfstaag, la Terrabuia e la Malaterra.

Tratto da "Il Magico Mondo di Shannara" di Terry Brooks

Caratteristiche Fisiche
Altezza: Variabile
Peso: Variabile
Colore degli occhi: Dorato, viola, verde, azzurro, rosa, grigi
Creature di fiaba sopravvissute alle epoche, possono plasmar la loro forma in un massimo di cinque differenti apparenze fisiche, oltre all'eterea forma. Sono quasi sempre creature elementali di allineamento Neutrale. Possono tuttavia essere dispettose, ma agiscono per il Verbo soltanto nel caso in cui l'equilibrio con il Vuoto sia stato sbilanciato.
Non possono accoppiarsi, ma le forze di due Esseri fatati, unite assieme, possono creare un terzo Essere Fatato.
Non vivono esclusivamente nei limiti del Fiume Argento, ma nelle zone meno popolate delle Quattro Terre a seconda della loro origine Elementale.

Resistenza alle intemperie:***** [a seconda dell'origine]
Resistenza agli attacchi fisici: *****
Resistenza agli attacchi magici: *

Sanno leggere nel pensiero di creature prive di magia.


Ogni essere fatato perde 5 punti al giorno dopo il terzo giorno distante dal proprio elemento. In caso in cui venga a contatto in forma umanoide con qualcosa che potrebbe trasformare l'elemento il fatato si catapulta nella zona pù vicina del proprio elemento a cui è obbligata per dieci giorni in forma modificata [elementale d'acqua a contatto con fuoco fisico diventa vapore acqueo e non può trasformarsi per dieci giorni]

Elementi e zone di appartenenza:

Acqua: Laghi, fiumi, mare. NON PALUDI. Forma originale Acqua, vapore.
Fuoco: Deserto Nord Ovest, Zone del Sud. Forma Originale Fuoco, Fumo.
Aria: cieli. Forma originale aria, vento, nuvole.
Terra: Ovunque non sia costruito. Forma originale terra.
Roccia: Montagne del nord e dell'Est, Covo Alato, Malaterra.
Sabbia: Deserto, spiagge, fondali.
Legno: Grandi Foreste centro ed Est. Forma originale legno, fronde.
Ghiaccio: Montagne Charnal. Forma originale Ghiaccio, neve.

[Modificato da -Elmeth- 12/04/2010 14:18]
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 17:16. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com