- cercherò di fare del mio meglio affinché i miei scritti non siano fraintendibili, soprattutto riguardo i toni che mi impegnerò perché siano pacati
- non vedo motivo di fomentare animi, spero non capiti
- l'ambientazione già di suo dà molti spunti: è una bella cosa sfruttarli tutti
- le quest sono belle sia per il Master che per i partecipanti proprio perché nessuno dei due sa come andranno a finire. Prefissarsi una conclusione credo sia una forzatura bell'e buona del gioco stesso, cosa che a me non piace. Pertanto non dovrei aver grossi problemi su questo punto.
RESPONSI DI PROVA
Location: Deserto, caldo nonostante la notte. un uomo ammantato e vecchio avanza già in location cercando pietre, distante uno spettro richiama la magia per qualcosa che ancora non ti è dato sapere.
POST 1
§ Notte, di quelle notti che in estate sarebbero da evitare. Caldo, troppo caldo, afoso e senza vento, ideale solo per stare al fresco di una casa, e non in giro senza meta precisa. Notte. Fortunata? Chi lo sa, non ci è dato sapere. Muovono i fili del Fato, invisibili ed imprevedibili, al solito con quella determinazione tipica del Destino. Avanza, solitario viandante, curvo sotto il peso dei propri anni, protetto dalla calura grazie a quei drappi che l'ammantano quasi completamente. Capo chino, come a guardarsi i piedi, mentre avanza con quel passo incerto seppur l'occhi, invisibili da chiunque poichè il capo è chinato e così la schiena, sembrino scrutar il terreno, come alla ricerca di qualcosa. Fremono le linee dell'Ars, invisibili ed impercettibili se non da pochi eletti, poichè qualcosa - o qualcuno - sembra giocare con quanto è pericoloso. NESSUNO potrà percepire il suo fare. NESSUNO può immaginarsi della presenza d'un essere fuggito dal Mondo dei Morti, intangibile ed invisibile ma al contempo portatore di morte e di caos.. Nessuno può sapere. Nessuno può vedere. Solo la calura, la notte, il Vecchio. GDR PLAY
POST 2
§ Avanza il Vegliardo, con una velocità pari a quella di un bradipo, lumaca, lentissimo nel suo fare, seppur incerto il suo passo, nonostante la mano nodosa e ossuta sia ben serrata sul suo bastone di supporto. Cauto il fare, l'occhi nell'oscurità vagano alla ricerca di quanto, tra il terreno, dovrebbe forse poter spiccare: speranzoso d'un riflesso di luna, attento nonostante la veneranda età. "Io so che ci sono.." borbotta tra sè e sè, alla ricerca di qualcosa di poco chiaro, se non per Lui: pietre. Sta cercando delle banalissime pietre. Come, tra la sabbia e il terreno secco? Secondo Lui spiccano e si vedono. Almeno così crede. Vibrano ancora le trame dell'invisibile e dell'arcano, giacchè l'antico e corruttibile potere nel corpo intoccabile dell'imperituro è ormai destato, e corre, corre quelle vene inesistenti. Corre per quel corpo ormai consunto, ormai oltrepassato, ormai putrefatto e marcescente. Corre il potere, concentrandosi tremendamente, e donando così alla creatura un desiderio incontenibile di predominio, di distruzione, di caos. L'essere continua quel suo richiamo, pronto quindi ad utilizzare ed incalanar quel potere come meglio crede. Certo, ormai, di fare chissà quali danni, e di goder tremendamente dello spettacolo. Sadico? Malsano? Distruttore? Oh, non solo.. GDR PLAY